Contagio da HIV, lesioni personali e dolo eventuale. Tribunale di Savona, in composizione monocratica, sentenza del 6 dicembre 2007, dep. 30 gennaio 2008.

Non è sostenibile che si elevino a schemi di spiegazione del condizionamento necessario solo le leggi scientifiche universali e quelle statistiche che esprimano un coefficiente probabilistico prossimo ad 1,cioè alla certezza. Per converso livelli elevati di probabilità statistica o addirittura gli schemi interpretativi dedotti da leggi universali richiedono sempre la verifica concreta che conduca a ritenere irrilevanti spiegazioni diverse.

L'elemento che differenzia il dolo eventuale dalla colpa con previsione dell'evento si basa sul cosiddetto criterio dell'accettazione del rischio: risponde a titolo di dolo l'agente che, pur non volendo l'evento, accetta il rischio che esso si verifichi come risultato della sua condotta, comportandosi anche "a costo di determinarlo", mentre risponde a titolo di colpa aggravata l'agente che, pur rappresentandosi l'evento come possibile risultato della sua condotta, agisce nella ragionevole speranza che esso non si verifichi.
Il concetto clinico di malattia richiede il concorso del requisito essenziale di una riduzione apprezzabile di funzionalità, a cui può anche non corrispondere una lesione anatomica, e di quello di un fatto morboso in evoluzione, a breve o lunga scadenza, verso un esito che potrà essere la guarigione perfetta, l'adattamento a nuove condizioni di vita oppure la morte.

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