I confini tra dolo eventuale e colpa cosciente in caso di contagio di AIDS. Cassazione penale, Sez. V, sentenza 1 dicembre 2008, n. 44712.

1.Sussiste il nesso di causalità tra la condotta dell’agente sieropositivo e le lesioni gravissime subite dalla persona offesa che abbia contratto il virus dell’HIV, ignorando la malattia del partner, a seguito di rapporti sessuali, non protetti, con lo stesso, nell’ambito di una relazione sentimentale stabile.

2. In capo al reo si configura l’elemento psicologico del dolo eventuale, e non della colpa cosciente, quando questi, agendo con consapevolezza che l’evento “contagio” del proprio partner sia non solo concretamente possibile ma altamente probabile a causa dei ripetuti rapporti sessuali intrattenuti tra i due, abbia accettato il rischio del verificarsi dell’evento, poi effettivamente realizzatosi.

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